La parola ai Presidenti
Siamo lieti di darvi il benvenuto nel sito del Consiglio superiore della magistratura.
Organo costituzionale garante dell'indipendenza dell'autorità giudiziaria, il Consiglio superiore della magistratura si sforza di comunicare meglio le sue missioni e partecipa così al mantenimento della fiducia del pubblico nelle nostre istituzioni.
L'esigenza di trasparenza nella gestione delle questioni giudiziarie, espressa sempre più fortemente nell'opinione pubblica, corollario di una migliore conoscenza del sistema giudiziario da parte dei nostri concittadini, richiede infatti una comunicazione non solo attenta a preservare l'immagine di competenza, imparzialità e indipendenza del Consiglio, ma anche ad accompagnare l'affermazione della sua autorità costituzionale tra le istituzioni del suo rango.
L'utilizzo dei nuovi media contribuisce a questo rinnovato approccio, con l'obiettivo di conciliare, al contempo, pertinenza della comunicazione e controllo deontologico.
L'apertura di questo sito vi contribuisce. La sua struttura offre agli utenti possibilità tecniche indiscutibili (motori di ricerca performanti, utilizzo di video, indicizzazione tematica dei rapporti di attività, ecc.) nonché un collegamento permanente all'account Twitter del Consiglio.
Questo sito ci offre i mezzi per riferire ancora di più su tutti gli aspetti dell'attività del consiglio superiore, dallo svolgimento delle missioni nelle corti d'appello agli incontri internazionali tenuti nell'ambito delle reti francofone ed europee dei consigli di giustizia, passando per l'evocazione degli incontri organizzati sotto forma di riunioni generali e l'annuncio regolare, tramite tweet che rinviano al sito internet e a brevi biografie, di deliberazioni di interesse pubblico in materia di nomine.
Una costante attenzione per la pedagogia ci spinge a spiegarvi al meglio il ruolo del Consiglio, in particolare in materia di deontologia, e a presentarvi il dispositivo di richieste delle parti in giudizio.
Vi invitiamo a navigare nelle diverse sezioni del sito del Consiglio dove scoprirete importanti informazioni sulla sua azione, sulla sua storia e sul ruolo affidatogli dalla Costituzione.
Christophe Soulard & François Molins
Il funzionamento del Consiglio
PONENDO FINE alla presidenza del Consiglio superiore della magistratura da parte del Presidente della Repubblica e alla sua vicepresidenza da parte del guardasigilli, l'articolo 65 della Costituzione, così come modificato dalla legge del 25 luglio 2008, ha distinto tre sezioni.
La sezione competente per i magistrati giudicanti è presieduta dal primo presidente della Corte di cassazione, non solo per la loro disciplina, come avveniva fino all'entrata in vigore della riforma, ma anche per la loro nomina.
In maniera simmetrica, la sezione competente per i magistrati della procura è presieduta dal procuratore generale presso la Corte di cassazione, competente in questa nuova configurazione, sia per la disciplina dei magistrati della procura sia per la loro nomina.
Il 7° comma dell'articolo 65 istituisce una formazione plenaria, presieduta dal primo presidente della Corte di cassazione, competente a conoscere richieste avanzate sia dal Presidente della Repubblica, nella sua veste di garante dell'indipendenza dell'autorità giudiziaria, sia dal guardasigilli, ministro della giustizia, sulle questioni elencate nell'articolo 65 della Costituzione.
La riforma del Consiglio aumenta anche il numero delle personalità esterne alla magistratura, comuni alle due sezioni competenti rispettivamente per i magistrati giudicanti e per i magistrati della procura, come segue: un consigliere di Stato, eletto dall'assemblea generale del Consiglio di Stato, un avvocato, nominato dal presidente del Consiglio nazionale forense, dopo parere vincolante dell'Assemblea generale del medesimo Consiglio, e sei personalità, nominate dal Presidente della la Repubblica, il presidente dell'Assemblea nazionale e il presidente del Senato. I magistrati sono, pertanto, in situazione di minoranza all'interno del Consiglio nelle sezioni competenti per le nomine, ma in situazione di parità nelle sezioni disciplinari.
La legge del 22 luglio 2010 prevede infine l'autonomia di bilancio del Consiglio superiore. Tale evoluzione ha permesso di conferirgli maggiore indipendenza.